sabato 5 gennaio 2013


RITROVARSI
Stava camminando ormai da un paio di giorni senza una meta precisa, aveva attraversato prati fioriti, guadato piccoli torrenti spumeggianti, si era inoltrata in foreste oscure abitate forse da esseri misteriosi. Le stelle di vari colori brillavano in un cielo nero, immobile. Non aveva incontrato anima viva fatta eccezione per una grossa mosca e una coppia di zanzare. Al mattino le stelle sembravano spegnersi per lasciare il posto ad una luce flebile, che filtrava da strane nuvole di forma regolare e che proiettava ombre che andavano accorciandosi per poi allungarsi e cedere nuovamente il  passo alle tenebre.
Cercava di rivivere gli eventi che l’avevano portata in quel luogo disabitato, di raccogliere e riorganizzare i tasselli di quel suo recente passato; la memoria non l’aiutava, un vuoto, una sorta di buco nero ne limitava il ricordo ad una passeggiata nel giardino pubblico della cittadina dove era nata e dove viveva. Il Sole splendeva nel cielo, i morsi della fame si facevano sempre più forti e quel cagnolino tanto carino quanto  peloso che le si avvicinava scodinzolando. Poi più nulla, si era risvegliata sotto il cielo stellato.
Iniziava a preoccuparsi, possibile che tutti fossero scomparsi?
All’improvviso un rumore di chiave nella toppa di una serratura, un rumore di passi, due scarpe da tennis, un paio di tacchi e quattro zampe cuscinate sul parquette ed una voce “Allora, architetto, su quel tavolo potete osservare il plastico del nuovo parco che abbiamo realizzato secondo il vostro progetto ….”. Una coda scodinzolò di fronte alla piccola pulce che saltò repentina sull’animale riacquistando la memoria e trovando un’abbondante fonte di cibo.



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