OSTACOLI
La lontananza dalle nostre cose, dai nostri affetti, dai
doveri, dalle aspettative esterne, da tutto quanto non riguarda direttamente il
nostro sé più profondo si rende necessaria in alcuni periodi della nostra vita.
Il peso della leggerezza di alcune situazioni, la scarsa importanza di taluni
problemi, l’insignificanza oggettiva di sofferenze soggettive, gli impegni non
impegnativi, le occupazioni non limitanti, sono tanti piccoli ostacoli
disseminati lungo la strada che percorriamo nell’intervallo temporale compreso
tra la nostra nascita e la nostra morte. Questi vanno fronteggiati, combattuti,
saltati, aggirati, possono farci inciampare, cadere, ma non fermare. Ci
rialziamo, ci scrolliamo di dosso la polvere e via di nuovo a passo ancora più
deciso, consapevoli che un ostacolo in meno si frappone tra noi e il termine
del nostro viaggio. Se non ci rialziamo significa che abbiamo raggiunto il
capolinea, il destino e il nostro agire ne hanno determinato le coordinate
spaziali e temporali. Queste microscopiche lotte interiori vanno affrontate da
soli, con i nostri soli mezzi, con la nostra determinazione, un eventuale aiuto
esterno non farà che allontanare l’ostacolo che rimarrà comunque lungo il
sentiero da noi intrapreso. Prima o poi ci imbatteremo nuovamente in esso e non
sempre avremo qualcuno al nostro fianco a proteggerci o a guidarci. Le cadute
sono opportunità, se sopportabili ci renderanno più forti, se non lo saranno
non avremo modo di preoccuparcene.
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