mercoledì 2 gennaio 2013

       ORIGINI
        Un giorno due amici, Insegnamento e Apprendimento, passeggiavano nell’ampio cortile di un edificio piuttosto imponente che avevano ereditato dagli antichi filosofi greci. Incuriositi, decisero di entrare e dare un’occhiata. Oltrepassato un portone, salirono le scale e percorsero un corridoio, distanziate di qualche metro una serie di porte indicavano l’accesso ad altrettante stanze dotate ognuna di un paio di finestre. Le stanze erano completamente vuote, così come l’intero edificio. Il posto era piuttosto noioso, decisero pertanto di invitare dei bambini per animare quell’ambiente triste. Arrivarono da tutto il circondario bambini di età, di estrazione sociale, di colore e di lingua diversi. Ben presto i due amici si accorsero che sarebbero serviti dei tavoli, delle sedie, degli armadi, degli appendiabiti, qualcosa su cui disegnare, una stanza più grande dove praticare attività fisica. Decisero di chiamare alunni tutti quei bambini e aule le tante stanze nelle quali essi scorrazzavano. Insegnamento e Apprendimento non erano ancora pienamente soddisfatti, troppa confusione, i piccoli ospiti si aggiravano come anime disperate in balia del caos primordiale. Si rendeva necessaria la presenza di qualcuno che tenesse a bada i loro istinti, qualcuno che indirizzasse e valorizzasse i loro giochi e le loro esperienze, che li rendesse significativi e formanti. I due amici convocarono degli adulti in numero tale che ognuno di essi dovesse condurre alla sviluppo intellettivo una trentina di giovani menti pronte ad assorbire tutto quanto sarebbe stato loro mostrato e spiegato. Le cose iniziarono a migliorare, ma mancava ancora un centro di coordinamento: ogni adulto, che avevano soprannominato maestro, infatti, gestiva i tempi e gli spazi in modo troppo autonomo ed eterogeneo. Si erano poi verificati alcuni episodi di ribellione da parte di alcuni alunni, che avevano parzialmente rovinato il clima di serena collaborazione indispensabile per lavorare con profitto. Insegnamento propose, allora, ad Apprendimento di dividersi le due fazioni che andavano delineandosi, lui si sarebbe dedicato al corpo docente, mentre l’amico si sarebbe schierato dalla parte del corpo discente. Tutto ora sembrava perfetto, sembrava appunto. Nuove esigenze, grandi e piccoli cambiamenti si susseguirono, periodi felici di grande attività e soddisfazione per tutti si alternarono a periodi tristi, caratterizzati da scontri e proteste tra chi aveva il compito di insegnare e chi aveva il dovere-diritto di apprendere. Aveva preso vita una nuova istituzione il cui motto era “Studia Con Umiltà, Ottimismo, Libertà, Attenzione”.


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