ORIGINI
Un giorno due amici, Insegnamento e Apprendimento,
passeggiavano nell’ampio cortile di un edificio piuttosto imponente che avevano
ereditato dagli antichi filosofi greci. Incuriositi, decisero di entrare e dare
un’occhiata. Oltrepassato un portone, salirono le scale e percorsero un
corridoio, distanziate di qualche metro una serie di porte indicavano l’accesso
ad altrettante stanze dotate ognuna di un paio di finestre. Le stanze erano
completamente vuote, così come l’intero edificio. Il posto era
piuttosto noioso, decisero pertanto di invitare dei bambini per animare
quell’ambiente triste. Arrivarono da tutto il circondario bambini di età, di
estrazione sociale, di colore e di lingua diversi. Ben presto i due amici si
accorsero che sarebbero serviti dei tavoli, delle sedie, degli armadi, degli
appendiabiti, qualcosa su cui disegnare, una stanza più grande dove praticare
attività fisica. Decisero di chiamare alunni tutti quei bambini e aule le tante
stanze nelle quali essi scorrazzavano. Insegnamento e Apprendimento non erano
ancora pienamente soddisfatti, troppa confusione, i piccoli ospiti si
aggiravano come anime disperate in balia del caos primordiale. Si rendeva
necessaria la presenza di qualcuno che tenesse a bada i loro istinti, qualcuno
che indirizzasse e valorizzasse i loro giochi e le loro esperienze, che li
rendesse significativi e formanti. I due amici convocarono degli adulti in
numero tale che ognuno di essi dovesse condurre alla sviluppo intellettivo una trentina
di giovani menti pronte ad assorbire tutto quanto sarebbe stato loro mostrato e
spiegato. Le cose iniziarono a migliorare, ma mancava ancora un centro di
coordinamento: ogni adulto, che avevano soprannominato maestro, infatti,
gestiva i tempi e gli spazi in modo troppo autonomo ed eterogeneo. Si erano poi
verificati alcuni episodi di ribellione da parte di alcuni alunni, che avevano
parzialmente rovinato il clima di serena collaborazione indispensabile per
lavorare con profitto. Insegnamento propose, allora, ad Apprendimento di
dividersi le due fazioni che andavano delineandosi, lui si sarebbe dedicato al
corpo docente, mentre l’amico si sarebbe schierato dalla parte del corpo
discente. Tutto ora sembrava perfetto, sembrava appunto. Nuove esigenze, grandi
e piccoli cambiamenti si susseguirono, periodi felici di grande attività e
soddisfazione per tutti si alternarono a periodi tristi, caratterizzati da
scontri e proteste tra chi aveva il compito di insegnare e chi aveva il
dovere-diritto di apprendere. Aveva preso vita una nuova istituzione il cui
motto era “Studia Con Umiltà, Ottimismo, Libertà, Attenzione”.
Nessun commento:
Posta un commento